Lo smart working fa bene all’ambiente

10/04/2020

Il fenomeno COVID 19 è oggetto di studio da molti punti di vista e molto c’è ancora da scoprire sulla sua natura e i suoi effetti sui diversi ambiti delle nostre vite. Ma una cosa è certa: le restrizioni sulla mobilità e sulle attività umane imposte dall’emergenza fanno bene all’ambiente.
Nell’ultimo mese la Pianura Padana ha visto ridotte le emissioni di biossido di azoto, ma anche i livelli delle pericolosissime polveri sottili hanno fatto registrare un sensibile abbassamento.

(Fonte: ESA)

Ora gli studiosi dell’Università americana di Harvard cominciano anche ad avanzare la tesi di una correlazione tra condizioni dell’aria e alti tassi di morbilità e mortalità da Corona Virus. Non tutti sono concordi, ma molti di noi la domanda se la sono fatta: possibile che le aree più industrializzate del Bel Paese siano anche quelle in cui ci si ammala e si muore di più?
Gli scenari per il post COVID19 sono molti e gli analisti si dividono tra ottimisti e pessimisti, ma una convinzione accomuna tutti: non saremo più quelli di prima, o meglio non potremo più essere quelli di prima e assennato sarà non esserlo consapevolmente.
Sempre più dovranno essere messi in campo modelli di sviluppo resilienti alle pandemie o a crisi non cicliche e prevedibili. Non sarà facile individuare e mettere in campo azioni capaci di governare l’intrinseca complessità degli attuali sistemi economici, ma alcune tendenze sono già state definite.
La principale necessità sarà quella di adottare nuove modalità di lavoro e in particolare il cosiddetto smart working o, forse più correttamente, remote working. Le misure di contenimento del contagio hanno costretto molti a confrontarsi con questo approccio e ad apprezzarne i vantaggi. Ciò ha in qualche modo imposto un’accelerazione alla propensione a questo strumento che potrebbe velocemente diventare un elemento culturale.
Sul versante più strettamente manifatturiero, la digitalizzazione delle imprese, che consente già oggi di remotizzare molte funzioni aziendali, coniugata a una più spinta automazione e robotizzazione dei processi, sarà il principale strumento per garantire la tutela della salute e la sicurezza dei lavoratori e al contempo mantenere e rendere flessibile la produttività in momenti di grande stress dei sistemi produttivi, indipendentemente dalle cause.
Tutto questo fa già parte di un trend di sviluppo dell’impresa che si chiama Industria 4.0. Concepita finora come uno strumento per aumentare l’efficienza delle produzioni, in questo scenario Industria 4.0 diventa anche un atout per garantire modalità di lavoro più sicure ed efficienti per i lavoratori, per le imprese e … perché no per l’ambiente in cui tutti respiriamo.

Orchestra è pronta ad accettare la sfida!

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