Convergenza IT-OT, caratteristiche e vantaggi
10/11/2023

In un mondo industriale sempre più connesso, la convergenza IT-OT è in grado di abilitare la trasformazione digitale della fabbrica e generare valore aggiunto. Scopriamo come.
Volendo tracciare un percorso storico, prima dell’avvento dell’Industry 4.0 esistevano due mondi distanti tra di loro. Da una parte il mondo dell’Information Technology, fatto di reti, connessioni e software. Sul versante opposto il mondo delle Operational Technology, fatto di macchine, impianti e processi.
La digitalizzazione ha cambiato radicalmente questo paradigma, portando la connettività in fabbrica e trasformando radicalmente il layout di produzione. Nasce così la convergenza IT-OT, dove tecnologie e competenze diverse danno vita a nuovi processi e piattaforme.
Questo, naturalmente, avviene a livello teorico. Non dobbiamo dimenticare che l’Industry 4.0 – e ancora di più l’Industry 5.0 – è un mondo complesso, fatto di tecnologie interdipendenti e in continua evoluzione. Sensori intelligenti, device, infrastrutture di rete, protocolli di comunicazione. Tutto ciò impone l’integrazione in fabbrica di nuove competenze e la convergenza di competenze eterogenee.
È un cambio di mentalità importante. I professionisti delle Operational Technologies devono imparare a governare tecnologie di derivazione IT, come virtualizzazione e tolleranza dei guasti. Allo stesso modo, i professionisti dell’Information Technology devono essere in grado di portare negli ambienti di fabbrica la conoscenza applicata nei data center.
Convergenza IT-OT: edge computing
L’acquisizione dati è uno degli elementi fondamentali su cui si basa la convergenza IT-OT. I dati, come sappiamo, abilitano la trasformazione della produzione fornendo insight preziosi sullo stato di salute di macchine e componenti. Grazie ai big data è possibile effettuare per esempio l’analisi predittiva, migliorando in questo modo la strategia di manutenzione ed evitare fermi macchina non previsti.
Anche questo, naturalmente, sulla carta. Nella pratica quotidiana, il governo dei dati è complesso e può presentare criticità per diversi motivi. In primo luogo, è necessario trasformare i big data in smart data, per poter ottenere informazioni utili sui parametri di produzione.
In secondo luogo, le informazioni devono essere a loro volta analizzate e interpretate, per generare azioni strategiche di produzione. I dati, infine, devono essere trasmessi in modo sicuro e lineare dalle macchine alle piattaforme di storage, per evitare possibili problemi di cybersecurity e assicurare la minore latenza possibile.
In questa prospettiva, uno degli asset strategici della convergenza tra Information Technology e Operational Technology è rappresentato dall’edge computing.
Edge computing significa raccogliere e interpretare i dati il più vicino possibile a dove i dati vengono prodotti. In poche parole, a bordo macchina. Una piattaforma di edge computing è un’infrastruttura di rete IT che opera in un ambiente OT, generando una serie di vantaggi tangibili rispetto alle “tradizionali” soluzioni di cloud computing: riduzione dei costi, efficienza operativa, sicurezza delle reti.
L’integrazione dell’edge computing in fabbrica presuppone, allo stesso tempo, sia un cambio di mentalità di tutti gli attori coinvolti, sia l’adozione di una strategia basata su standard open, flessibilità e interoperabilità. Solo così è possibile sfruttare al meglio le opportunità generate dalla trasformazione digitale – come la riduzione dei costi operativi – e generare un percorso virtuoso di efficienza e produttività.
Immagine via Unsplash